Sono sicura che se praticate da un po’ di tempo e i vostri amici o parenti ne sono a conoscenza vi sarà capitato almeno una volta di sentirvi dire la frase “ E meno male che fai Yoga!!!” in seguito a un vostro segno di nervosismo, quando perdete la pazienza o quando in macchina vi scappa una parolaccia verso quello davanti che inchioda all’improvviso.
Ormai abbiamo letto un po’ ovunque che è considerato molto “Yogico” liberarsi di tutto il superfluo.
Regalare ( perchè buttare anche no!) tutto quello che non ci serve davvero, non accumulare nulla. Lascia andare!
Che è tutto vero, APARIGRAHA ( non avidità nel possedere) è uno degli Yama, le cinque regole etiche e morali universali.
E anche qui vostra madre o il vostro marito/fidanzato vi diranno “ perchè tieni tutti quei vestiti nell’armadio? E meno male che fai Yoga!
Ecco, a me è capitato diverse volte.
Questo perchè buona parte delle persone crede che chi pratica Yoga abbia da subito dei super poteri per non provare sentimenti e soprattutto per non dimostrarli. In tanti pensano che praticare Yoga ti renda immediatamente una persona calma e tranquilla.
In genere chi pensa questa cosa non si è mai avvicinato allo Yoga, non lo conosce o al massimo pensa che lo Yoga sia solo OMMMM.
Purtroppo no, non è così.
Dopo 10 lezioni di Yoga non si raggiunge il Samadhi, ma probabilmente nemmeno dopo 100, 1.000, 10.000 !
Chi pratica o insegna Yoga sa bene che è un continuo lavoro su se stessi, siamo sempre lungo il cammino, lungo la strada.
Certo, con il passare degli anni riesco a gestire meglio le mie reazioni, soprattutto quando mi accorgo in anticipo che potrebbero essere spropositate in confronto alla situazione.
La mia pazienza è aumentata tantissimo.
Riesco ad analizzare meglio le situazioni, senza farmi prendere subito dalla rabbia o dallo sconforto.
Ho imparato a lasciar andare tante cose.
Ho imparato che la mia felicità non è possedere oggetti, la mia felicità è dentro di me e devo imparare a lasciarla fluire. Posso essere felice in qualsiasi situazione o condizione perchè la felicità devo costruirmela da sola, è un viaggio dentro di me.
Ho imparato a comprare il meno possibile, solo quello che mi serve davvero.
Ma ancora non sono in grado di non suonare il clacson e imprecare a quello che inchioda davanti a me per girare senza freccia.
Ancora non sono in grado di aprire il mio armadio e buttare tutto quello che non ho messo nell’ultimo anno.
Ancora non sono in grado di prendere tutti i soprammobili ricordi di viaggi e buttarli per fare spazio al nulla cosmico.
Anche perchè a buona parte delle cose che non butto non sono legata in quanto oggetti, sono legata a quello che mi ricordano.
Ancora non sono in grado di non essere incavolata o triste se qualcosa non va come vorrei.
Come puoi vedere il processo è lungo, senza dubbio ho lavorato tanto su me stessa, sono migliorata in tante cose, la mia sensibilità verso alcuni argomenti è aumentata parecchio,ho imparato tantissime cose su me stessa, su altre cose ci sto lavorando.
Fortunatamente quello dello Yoga è un percorso splendido, con tante salite e discese ma soprattutto infinito.
Quindi “meno male che fai Yoga!” anche no.
La prossima volta che ve lo diranno rispondete “ Si vede che faccio Yoga dal fatto che ti rispondo solo con un sorriso!”